100 anni di AC
Locri 22/11/2008: Il saluto del Presidente Diocesano Carmelo CACCAMO
100 anni con la diocesi di Locri-Gerace! Cent’anni, i cent’anni dell’Azione Cattolica della nostra Diocesi. Un anniversario IMPORTANTE per una esperienza di cristianesimo vissuto insieme.
L’AC, qui da noi, ha visto i suoi albori dopo 40 anni da quella pensata e realizzata da Mario Fani e Giovanni Acquaderni nel 1868.
L’Azione Cattolica Italiana a livello nazionale, in questo periodo celebrativo, con i due convegni di Castel San Pietro e Viterbo, con tutte le iniziative, come il Manifesto al Paese, le assemblee elettive, l’incontro con Benedetto XVI del 4 maggio 2008, ha offerto l’occasione per rileggere una storia di fedeltà e di santità, che merita di essere custodita e raccontata.
Volti, tanti volti: un girotondo incredibile di volti. Generazioni e storie diverse, età e condizioni sociali diverse, tutte con lo sguardo fisso su di Lui. I volti che in questi anni ognuno di noi ha incontrato in mille iniziative parrocchiali, diocesani, regionali e nazionali sono stati e saranno il segno della comunione e della condivisione di uno stile di vita. Il contatto con la gente è una ricompensa straordinaria e immeritata; dietro il contatto visibile, poi, una rete invisibile, la forza misteriosa della preghiera.
Oggi, guardando a questa storia, nella vita di tante figure che hanno camminato insieme per un tratto di strada, è veramente toccante, commovente e comunque bello e gratificante per la opportunità di aver dato risposta ad una “chiamata”, e con la consapevolezza che ognuno di noi ha ricevuto il dono di questa esperienza di famiglia.
Rileggere questo vissuto assume valore di memoria storica, di cui tutti avvertiamo l’importanza, l’utilità, la rimotivazione, per cercare di capire dal passato il senso più profondo di quello che siamo stati e che, in futuro, possiamo continuare ad essere.
E’ innegabile che qualche tempo fa l’associazionismo, e quindi anche l’AC, abbia attraversato periodi di crisi, non solo numerici, che hanno imposto riflessioni e portato nel tempo ad aggiornamenti di Statuti e Progetti Formativi, inventando nuove formule educative, mentre erano in atto cambiamenti nella società, in cui si viveva, una società frammentata, senza valori condivisi, ricca di proposte superficiali e dispersive, che come oggi, è incerta nelle sue prospettive.
Bastano solo pochi accenni per intuire la bellezza e la complessità della nostra storia, che ha vissuto il proprio essere Chiesa in pienezza e con un forte senso di responsabilità. Davanti ad una storia così bella ed importante diventa allora necessario chiederci: cosa dice e cosa chiede questa storia a noi oggi?
Non basta conoscere il passato se poi non siamo capaci di prendere quella storia “per mano”, di farla nostra, di rileggerla e declinarla nel tempo in cui siamo chiamati a vivere. La storia quindi non ci chiede di essere ripetuta né di essere rimpianta: ci mette invece in modo più intenso di fronte alle nostre responsabilità nei confronti della Chiesa e del mondo, ci chiede di essere costruita con passione ogni giorno, qui ed ora. Da oggi in poi non ci devono essere deleghe, ma volontà di impegnarsi personalmente con entusiasmo e fiducia, ciascuno secondo i talenti e le inclinazioni di cui dispone.
Il mio augurio è quello allora di non farsi travolgere dalle cose che ci saranno da fare (che come ben sapete sono sempre tante!) e di non perdere mai di vista il senso ultimo del nostro agire che è quello di educare noi stessi e gli altri alla bellezza dell’esperienza cristiana, all’incontro meraviglioso e inaspettato con Gesù.
E’ la “splendida avventura” che Giovanni Paolo II ha indicato all’AC: “Far incontrare il Vangelo con la vita”, avventura che – nonostante tutte le nostre fatiche e difficoltà – vale sempre davvero la pena vivere!
A tutti grazie!














