Domenica 17 marzo 2024 i nostri delegati del consiglio diocesano di AC partecipano all’Assemblea Elettiva Regionale di Azione Cattolica.
Il Consiglio Regionale Elettivo riunitosi a Pizzo (VV) vede la partecipazione di molti delegati provenienti da tutte le diocesi calabresi. Presente anche Paola Fratini, vicepresidente nazionale del settore adulti.
La giornata aperta dai saluti istituzionali e dalle lodi, prosegue dopo con ricche relazioni e dibattiti da parte dei responsabili di settore regionali e dei delegati, si conclude la mattinata con la Santa Messa. Nel pomeriggio dopo aver approvato il documento regionale, ci si avvia alle operazioni di voto che si concluderanno con la proclamazione degli eletti:
– Ivana Ventura, delegata
– Marisa Delfino e Raffaele Silipo, IR Adulti
– Erika Parrello e Giuseppe Suriano, IR Giovani
– Maria Teresa Gaudio e Emilio Cipolla, IR ACR
– Demetrio Pellicanò, IR MSAC

Ringraziamo a nome di tutta l’AC diocesana i nostri delegati; Girolama, Anna, Barbara, Domenico e Chiara che vogliono condividere con noi alcune risonanze:
• Dall’assemblea regionale portiamo a casa e condividiamo con voi, le parole della vicepresidente adulti nazionale Paola Fratini: cosa vedi al termine di un’assemblea elettiva? Volti diversi, ma cuori che comunque continuano a battere all’unisono! La vita cristiana è mettersi al servizio! Servizio che non deve essere inteso come un FARE, non dobbiamo passare sopra le persone, ma va inteso come un far fare cioè un accompagnare, un metterci accanto al fratello per come sappiamo e possiamo, con senso democratico, dove tutti devono potersi esprimere, affinché si arrivi insieme ad un pensiero e ad un agire condiviso. Il nostro compito sia solo quello di aiutare la Chiesa a stare nella storia, attraverso queste quattro consegne:
1) vivere volentieri questa avventura cioè viviamola come piace a Dio
2) partecipare alla vita in AC è mettersi a disposizione degli altri
3) assumersi una responsabilità è accompagnare per passare il testimone
4) fidarsi sempre e solo di Gesù Cristo risorto per essere cosi testimoni credibili … ci chiederemo: ne varrà la pena? SI!!! ne vale la pena.

• Impegniamoci a far vivere a tutti il sogno dell’AC, collaborando con le persone che vengono elette. Viviamo volentieri quest’avventura senza sentirci costretti, fidandoci di Gesù risorto e diventando suoi testimoni, utilizzando come in famiglia, le quattro parole: “Permesso”, all’inizio del mandato entrando nel nuovo organismo con atteggiamento delicato, non invasivo. “Grazie”, diciamoci spesso grazie perché la gratitudine è la lingua del cuore, la lingua di DIO.
“Scusa”, non dobbiamo aver timore di chiedere scusa quando manchiamo, con umiltà.
“Sincerità”, per evitare che le crepe si allarghino.
Gli adulti dovremmo essere pazienti e fermi come i nostri alberi di ulivo, dovremmo coltivare la speranza di una Calabria bella e operosa e fare come i pescatori, che nonostante le difficoltà, continuano a gettare in mare le loro reti.

• Come prima esperienza “extra diocesana” porto a casa un mix di frasi e parole che descrivono il vero senso dell’ AC. Una serie di “consegne” che si riassumono in Responsabilità, Partecipazione e Fiducia in Cristo, oltre a quelle che devono essere le parole di un Cristiano: Permesso, Grazie e Scusa. Una frase mi ha colpito in particolare, diceva che “se non sappiamo usare questi termini, allora da Cristiani abbiamo perso la lingua”. Grazie per questa nuova esperienza.